Perché non sei tu la pianta a cui mi aggrappo,
Ma la terra che la nutre,
Sei il padre la madre,
Sei essenza
Amelia De Simone – ottobre 2015
e altri afflati poetici
Perché non sei tu la pianta a cui mi aggrappo,
Ma la terra che la nutre,
Sei il padre la madre,
Sei essenza
Amelia De Simone – ottobre 2015
Nella pienezza di te,
La perdita struggente di me stessa,
Non so se m’accogli o mi rigetti,
Sarò comunque fuori
Dalle mie grazie,
Condannata e infame,
Sarò la mia periferia
Amelia De Simone – luglio 2015
Mi hai dipinto la pelle stanotte
Con gli ori dei tuoi avi,
Son diventata tela
Per dar luce ai tuoi sogni,
La tua modella e musa,
L’avorio che diventa ocra,
La testa reclinata, gli occhi socchiusi,
I capelli che sfiorano le spalle nude,
Mi racconti i tuoi segreti nella febbre
Della notte, li sussurri ,
Mi incateni a te consegnandomi
Il fardello greve di parole mai condivise,
Divento Arte,
Divento scrigno,
Divento frammento di storia
Amelia De Simone – luglio 2015
Io non ho occhi, amore,
Li chiudo perché tu non li veda,
Perché la loro luce ti sia negata,
Non potrai più guardarli,
É troppo quel che c’è dentro,
E poca forza per entrarvi,
Ho gli occhi ciechi, ormai,
O così ti appare,
Questi occhi che ti sospirano
E di troppe cose ti parlano.
Io li chiudo, e taccio il mio mondo,
E soffoco le parole, che scoprono
Troppa pelle,
Lascio che mi guardi ma non guardo,
Lascio che mi parli ma non parlo,
Ho gli occhi chiusi, come i morti,
La vita chiusa sotto le palpebre,
Io non ho occhi, amore,
Non ho più occhi
Amelia De Simone – giugno 2015
Vorrei venire di notte,
Di soqquatto, e sbirciarti nelle pieghe,
Nelle tue miserie umane,
E avere allora la forza
Di amarti ancora,
Di amarti davvero, senza veli,
Di prenderti nudo, pesante,
Minimo, eppure straordinario
Amelia De Simone – aprile 2015
Taci, non dire,
So tutto,
I tuoi rossori mi parlano,
I tuoi silenzi pieni, intensi,
Le domande soffocate,
Per timore di verità che feriscono,
Taci, io ascolto
Nell’aria muta il tuo candore,
Quel sentire patrizio e delicato,
Taci, io custodisco negli occhi
La luce preziosa dei tuoi
Nel rimirarmi,
So tutto, taci,
Le parole fanno solo rumore.
Amelia De Simone – aprile 2015
Le tue donne, che t’hanno fatto uomo,
Donne di alcova, di segreti lascivi,
Che ti hanno istruito, levato dall’innocenza,
Donne dagli occhi di carbone e capelli di seta,
Vorrei esser loro, vorrei poterti avere intatto,
Senza corruzioni, vorrei bruciare il loro passaggio,
Cancellare orme,
Sorrisi, carezze, fiati mischiati,
Col fuoco che anima le creature in tempesta
Qual io sono,
Così minima in questo sentire molesto,
Così gigante nel mio tormento per te.
Amelia De Simone – aprile 2015
La tua bellezza é così intima,
Ti ostini a cercarla nello specchio,
Specchio mentitore, ti dice che hai fattezze
Che non rendono languide le donne,
La tua bellezza é così evidente,
I miei occhi ne son pieni,
E avidi ne trattengono la luce,
Tu risplendi nei miei sguardi,
É soffusa quest’aura dorata
Che spandi intorno,
L’animo tuo delicato e vergine,
Sei così bello che sorrido
Che sia così segreto,
E invisibile al mondo distratto
Amelia De Simone – aprile 2015