Il segreto di Proust

Sono seduta al tavolo di marmo. É grande, almeno 10 posti, freddo, immacolato. I mobili della cucina sono in muratura, una grossa e panciuta cucina economica spadroneggia nella stanza, una cappa enorme, fuliggine ai muri, cesti ricolmi di frutta e uova di giornata, vasi di miele e farine fresche di mulino.

La cuoca é una signora rubiconda, senza collo, un seno che affatica le spalle, un’ allegria che deve soffocare a dispetto della compostezza, mi detta piano la ricetta: il padrone di casa ha ordinato che mi svelasse il segreto. Lei appare un po’ gelosa, ma vince la sua ritrosia per l’animo generoso che tracima da quegli occhi buoni, e spiega il segreto di questi dolcetti così semplici e così buoni, che hanno reso celebre il signore di casa, il signor Proust. La cuoca mi allunga un cartoccio: c’è dell’ottimo burro di montagna: “vedrà” mi dice “questo é il vero segreto, altro che gobbetta” e ride gioiosa.

Io la ringrazio, saluto il padrone di casa e poi corro a casa a trascrivere la ricetta nella mia raccolta. Forse avrò anche voglia di provare a farle, chissà

Precedente Ciliegie sulle labbra Successivo Aforisma