Senza aver memoria

Ti guardo come in un quadro,
Te che mi rimiri in un altro quadro,
Io ti offro parole, recito da attrice consumata,
Mi struggo, mi ci rotolo, ci credo
E poi subito me ne dimentico,
Così riversa su me stessa, attenta
Ad ascoltar la mia voce, e le mie malìe,
Senza aver memoria dei miei giuramenti,
E tu, nel silenzio più religioso,
Le veneri e te ne vanti,
Le credi eterne, le vesti di sacralità,
E preferisci ripeterle nella mente
Assorto, innamorato, nella penombra,
Che nessuna luce turbi i sogni tuoi
Amelia De Simone – marzo 2015

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