Un incontro casuale

936full-alessandro-baricco[1]Mi ritrovo così nell’incipit del suo libro. Accidenti, sono nell’incipit del libro di Baricco, ma se manco mi conosce Baricco. Eppure eccomi, io leggo, e lui mi descrive così dettagliatamente, anche il nome é il mio, ma come fa a sapere di me? Chi mai può avergli detto del mio segreto amore per lui?
O mamma, arrossisco, forse sto sognando e non me ne rendo conto, io, io nel suo libro, ma se non appaio nemmeno sul mio citofono, i miei vicini non sanno il nome mio e mia mamma ne balbetta almeno 3 prima di “incarrare” il mio. Ma che succede, che fantasia é questa?
Forse é uno scherzo di cattivo gusto del mio collega burlone o di qualche amica bontempona? Ma che faccio, lo denuncio per non aver chiesto il permesso? Oppure gli chiedo l’autografo? O mi faccio una foto con lui e il libro con la pagina aperta sul mio nome? Accidenti, non lo so.
Descrive il nostro incontro casuale in via San Quintino, eppure non mi conosceva, come può avermi notata?
Dice di me che navigo nelle parole eppure ho una sorgente sotterranea dove nessuno può accedere, che sorrido al mondo eppure ho delle tristezze infinite, che sogno eppure non so librarmi in volo, che ho il cuore enorme ma stretto stretto per me stessa…Baricco, io ti denuncio, questo tuo spiare mi devasta, ma chi sei, che vuoi? Accidenti a te!
(Se volete un autografo congiunto, vi aspettiamo domani al café letterario)
È tutto vero, seppur non dimostrabile. La verità é quella ed é dentro di voi.

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